sabato 31 agosto 2013

Sotto il Salone e tra le Piazze

oggi pomeriggio sono andata a farmi un giro in centro, per fare i miei 10.000 passi al giorno.
gira che ti rigira, si finisce inevitabilmente sotto il salone e nelle piazze.
i banchetti ortolani di piazza delle erbe ormai sono al 70% in mano a stranieri che fanno a gara per invitarti a comprare da loro. restano a combattere la concorrenza questi 4/5 banchetti di frutta e verdura italiani. non sono razzista, la crisi colpisce tutti indistintamente, la roba la prendono tutti allo stesso mercato all'ingrosso. però come compro prodotti il più possibile a km zero, seguendo la stagionalità (il buon proposito dura 2 minuti perché sono goloserrima e se vedo qualcosa che mi piace finisce in sporta su bi to) mi sono fermata sul banchetto degli italiani. (anche perchè non mi han rotto le ciribiricoccole per farmi comprare, e questo vale oro) mi sono portata a casa 1 kg di uva pizzutella dolcissima, 4 arance di quelle nuove per farmi la spremuta domani mattina, 3 finocchi croccanti e mezzo kg di zucchine bellissime, piccole e dolci.
di solito vado al supermercato o dal fruttiladro gioielleria cartier sotto casa. fare la spesa al mercato in centro però ha un fascino tutto suo, non c'è niente da fare.
le botteghe sotto il salone invece le sconsiglio caldamente ai vegetariani facilmente impressionabili, ci sono cose che digerisco poco anche io. (sono stata vegetariana per anni, ma questa è un'altra storia)
mi son fermata in gastronomia e son tornata a casa con una vaschettina di baccalà mantecato da far risorgere chiunque.
sono mezza vicentina (niente sproloqui calcistici, grazie) e il baccalà a casa mia è sempre stato un piatto fisso. come a tutti i bimbi, nei primi anni di vita il classico baccalà alla vicentina non c'è modo di farlo piacere.
il baccalà è uno di quei cibi molto veneti che si riconosce subito: chi non ha vissuto il drammatico momento quando mamma metteva in ammollo sto pescione secco a pezzi, che faceva na puzza in tutta casa per una settimana?
quando poi lo faceva alla vicentina, ne teneva da parte un po' da fare mantecato per me. amore di mamma, ricordi felici di infanzia a sbattere sto baccalà in terrina con l'olio a filo filo filo finchè non succedeva la magia e non diventava cremosissimo.
ecco, il baccalà mantecato è tipo il cibo degli dei. una cosa che mangerei sempre. con tutto.
ma è una tale bega farlo, che piuttosto lo pago al peso d'oro di quasi 27 euro al kg sotto il salone, e la volta che non ce la faccio proprio più, me la tolgo così!